Transizione energetica fuori rotta
Transizione energetica fuori rotta
Il rapporto World Energy Transition Outlook 2024 dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) lancia un forte allarme: il mondo è in ritardo rispetto agli obiettivi necessari per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, e occorre quadruplicare gli investimenti in energie pulite per evitare danni irreversibili. Attualmente, il 75% degli indicatori legati alle rinnovabili è in ritardo, con progressi insufficienti su vari fronti, tra cui la capacità installata di energia rinnovabile, l'uso di biocarburanti e l'espansione dell'energia geotermica e solare termico.
Nel 2050, seguendo la traiettoria attuale, ci troveremmo con un surplus di emissioni di circa 16 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2). Gli attuali Contributi Nazionali Volontari (NDC) dei governi, anche se pienamente implementati, riuscirebbero a ridurre le emissioni solo del 6% entro il 2030 e del 56% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2022, mentre la riduzione necessaria sarebbe di circa 37 GtCO2.
Per colmare questo divario, occorre un incremento massiccio delle capacità rinnovabili installate, come segue:
- Capacità rinnovabile annuale: serve arrivare a 975 GW entro il 2030, contro i 295 GW del 2022.
- Aggiunte annuali di fotovoltaico: occorre raggiungere 551 GW l’anno entro il 2030, contro i 191 GW attuali.
- Aggiunte annuali di eolico: occorre arrivare a 329 GW l’anno, rispetto ai 75 GW attuali.
In termini finanziari, la transizione energetica richiederà investimenti globali pari a 150mila miliardi di dollari entro il 2050, circa 5.000 miliardi di dollari l'anno, contro i 1.300 miliardi attuali, cifra che già rappresenta un record. Il problema non riguarda solo la quantità, ma anche la distribuzione geografica e tecnologica degli investimenti, che risultano concentrati in pochi paesi e settori (fotovoltaico ed eolico), trascurando soluzioni come biocarburanti, energia geotermica e idroelettrica.
IRENA sottolinea che gli investimenti devono aumentare drasticamente e includere settori come il riscaldamento e i trasporti, che sono cruciali per una transizione energetica completa.
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