Rinnovabili, semplificazioni per gli impianti a basso impatto: meno burocrazia e tempi più rapidi

Rinnovabili, semplificazioni per gli impianti a basso impatto: meno burocrazia e tempi più rapidi
Via libera del Governo al decreto correttivo del Testo Unico Rinnovabili, che punta a sbloccare gli interventi a ridotto impatto ambientale e paesaggistico e a favorire l’installazione di sistemi di accumulo energetico.
L’obiettivo è chiaro: accelerare la transizione verde, riducendo la burocrazia e rendendo più agevoli gli investimenti nel settore, in linea con gli impegni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il nuovo decreto, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri l’11 settembre, introduce una serie di modifiche al provvedimento entrato in vigore lo scorso dicembre, che aveva già definito tre regimi amministrativi per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili: attività libera, procedura abilitativa semplificata (PAS) e autorizzazione unica.
Le correzioni nascono anche dall’esigenza di allineare la normativa italiana alla direttiva europea RED III, che stabilisce regole comuni per l’autorizzazione degli impianti rinnovabili.
Le novità principali
Tra i punti chiave del decreto figurano la riduzione dei tempi dei procedimenti amministrativi, con la procedura di autorizzazione unica che, per alcuni interventi, passa da 120 a 40 giorni, e l’introduzione di un punto di contatto unico a livello comunale per snellire la gestione delle pratiche.
Vengono poi rimossi gli ostacoli procedurali per le opere che non prevedono consumo di nuovo suolo e per l’integrazione dei sistemi di accumulo, considerati cruciali per la stabilità della rete elettrica.
Il regime dell’attività libera viene esteso a interventi dal minimo impatto paesaggistico e ambientale, mentre per gli impianti già esistenti arrivano norme che semplificano gli interventi di repowering, ossia il potenziamento o la sostituzione di vecchi componenti.
Un’altra innovazione riguarda la creazione di un meccanismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie, affidato ad Acquirente Unico e regolato da ARERA, per gestire gratuitamente eventuali conflitti legati alle procedure amministrative e ridurre così i ricorsi e i ritardi nei progetti.
Il decreto chiarisce inoltre che il principio dell’“interesse pubblico prevalente” per la diffusione delle rinnovabili non si applica nelle aree già individuate come idonee o di accelerazione, dove la compatibilità urbanistica si considera automaticamente acquisita.
Potenziali benefici anche sul fronte digitale, con un rafforzamento della piattaforma SUER, lo sportello unico online per la gestione delle pratiche FER.
“Meno burocrazia, più energia pulita”
“Questo correttivo – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin – è un passo decisivo per dare slancio alle rinnovabili, eliminando ostacoli che ne hanno rallentato lo sviluppo”. Sulla stessa linea la ministra per le Riforme e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Vogliamo un Paese più efficiente, dove la transizione ecologica sia un’opportunità di crescita e competitività, non un freno per le imprese”.
Per il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, infine, “la semplificazione delle procedure rappresenta un segnale concreto per un settore strategico come quello delle energie rinnovabili”.
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