Produzione tecnologie pulite, nessuno spodesterà la Cina

Produzione tecnologie pulite, nessuno spodesterà la Cina 


Il rapporto di BloombergNEF delinea chiaramente il ruolo centrale e quasi insostituibile della Cina nel settore delle tecnologie pulite, nonostante le politiche protezionistiche aggressive di Europa e Stati Uniti. Il quadro è netto: la Cina domina la produzione globale, con oltre il 70% della capacità manifatturiera, e continua a essere il principale destinatario di investimenti, soprattutto nel mercato interno che è cinque volte più grande di tutti gli altri Paesi messi insieme.

I punti chiave che emergono sono:

·       Sovrapproduzione e sovraccapacità: La Cina mantiene una sovracapacità produttiva, specialmente nel fotovoltaico e nelle batterie, che spinge i prezzi al ribasso e mette sotto pressione le industrie occidentali, spesso costrette a chiudere o ridimensionarsi.

·       Investimenti e attrazione di capitali: La spesa cinese per nuove fabbriche e infrastrutture green è straordinaria, con il 76% degli investimenti globali nel 2024.

·       Politiche protezionistiche occidentali: Europa e USA tentano di riportare a casa la produzione con leggi e incentivi come l’Inflation Reduction Act, ma sussidi limitati (in Europa) e rischi politici (USA) frenano questi sforzi.

·       Nuove rotte commerciali: I mercati emergenti stanno aumentando rapidamente le importazioni di tecnologie cinesi, dal 24% al 43% in pochi anni, aprendo nuovi canali per il “made in China” nel green tech.

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In sintesi, anche se l’Occidente prova a ri-localizzare le industrie strategiche, la realtà economica e produttiva rende difficile scalzare la Cina, che resta il fulcro mondiale delle tecnologie pulite per capacità, investimenti e penetrazione nei mercati emergenti.


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