Manovra, costruttori: risorse inadeguate per la riqualificazione degli immobili e la casa

Manovra, costruttori: risorse inadeguate per la riqualificazione degli immobili e la casa


L'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance) ha espresso preoccupazione durante un'audizione parlamentare riguardo alla Legge di Bilancio 2025, criticando la mancanza di risorse adeguate per affrontare sfide chiave nel settore edilizio e delle infrastrutture. Secondo Ance, il provvedimento non fornisce abbastanza fondi per quattro settori strategici: la riqualificazione degli immobili, la casa, la messa in sicurezza del territorio e l'ammodernamento delle infrastrutture, con risorse inadeguate o distribuite troppo lentamente.

Uno dei principali timori riguarda i bonus edilizi. Ance ritiene che le nuove aliquote fiscali previste per le ristrutturazioni, con agevolazioni inferiori al 50% (come il 36% o il 30%), potrebbero incentivare il lavoro nero, danneggiando la sicurezza e la competitività delle imprese legali. Inoltre, la mancanza di una politica a medio termine per la riqualificazione energetica e strutturale degli edifici rischia di ostacolare gli obiettivi di decarbonizzazione e le direttive europee per gli edifici green.

Sul Piano Casa Italia, sebbene venga considerato un'iniziativa positiva per rispondere all’emergenza abitativa, Ance critica l’insufficienza dei fondi previsti. La proposta dell’associazione suggerisce un modello di collaborazione pubblico-privato per riqualificare aree urbane degradate, fornendo soluzioni abitative per diverse categorie di cittadini, come studenti e lavoratori.

Altre criticità riguardano la messa in sicurezza del territorio, specialmente in termini di prevenzione contro disastri naturali, una componente che secondo Ance è assente nella Manovra. Il taglio di 2,4 miliardi di contributi per la sicurezza del territorio nei prossimi dieci anni viene visto come un grave errore.

Per quanto riguarda l'ammodernamento infrastrutturale, Ance sottolinea il rischio che la riduzione dei fondi destinati alle opere pubbliche locali (circa 8,9 miliardi nel decennio 2025-2034) possa rallentare progetti importanti già avviati con il PNRR. Anche la creazione di un maxi-fondo di 24 miliardi per investimenti dal 2027, sebbene positiva, è criticata per l’incertezza nell’utilizzo delle risorse e la possibile lentezza burocratica.

Infine, l’associazione segnala che il caro-materiali rappresenta un ostacolo per la continuità dei cantieri, con i prezzi dei materiali ancora alti rispetto agli anni precedenti. Ance chiede una proroga delle misure contro il caro-materiali per evitare un blocco dei cantieri nel 2025, stimando un rischio per oltre 10 miliardi di investimenti.

In sintesi, Ance teme che la Legge di Bilancio 2025 possa rallentare la crescita economica, ostacolare la modernizzazione del Paese e peggiorare le condizioni del settore edile senza adeguati interventi correttivi.


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