Le major del fossile sempre più scollate dagli obiettivi climatici

Le major del fossile sempre più scollate dagli obiettivi climatici
Il rapporto "Paris Maligned III" di Carbon Tracker evidenzia una situazione preoccupante per le principali compagnie del settore oil&gas, tra cui Eni, che non stanno rispettando gli obiettivi climatici fissati dagli Accordi di Parigi. Il focus principale del rapporto riguarda la disconnessione tra le strategie di queste aziende e le azioni necessarie per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C. Di seguito sono riportati alcuni punti salienti:
1. Risultati generali: Nessuna delle 30 maggiori aziende petrolifere e del gas (tra cui Eni) ha ottenuto buoni risultati rispetto agli Accordi di Parigi. Il punteggio massimo assegnato a qualsiasi azienda è stato un D, e nessuna ha ottenuto valutazioni elevate in più di uno dei sei parametri esaminati: investimenti, approvazioni recenti, piani di produzione, emissioni di gas serra, metano, e remunerazione dei dirigenti.
2. Le aziende in cima e in fondo alla classifica: La spagnola Repsol è tra le migliori, con piani per ridurre la produzione, mentre ConocoPhillips, KPC (Kuwait), PEMEX (Messico) e Sonatrach (Algeria) occupano l'ultima posizione, con un voto "H". Le aziende europee, tra cui Eni, si sono posizionate per lo più nella parte bassa della classifica.
3. Aumento della produzione e regressione: Molte aziende hanno aumentato i loro obiettivi di produzione, contravvenendo agli impegni climatici. In particolare, Eni ha deciso di aumentare la produzione oil&gas del 3-4% l'anno fino al 2030, con piani che non sono compatibili con uno scenario di riscaldamento di 1,5 °C, ma nemmeno con un aumento della temperatura di 2,4 °C.
4. Investimenti e transizione energetica: Solo Saudi Aramco ha ottenuto un punteggio adeguato sugli investimenti, con un 3. Le altre aziende, come quelle statunitensi e canadesi, sono rimaste indietro, con le peggiori performance osservate tra i produttori di sabbie bituminose canadesi e i produttori statunitensi di shale.
5. Emissioni e CCUS: Eni ha ottenuto un punteggio relativamente alto (3) sulla riduzione delle emissioni, ma la sua strategia si basa su tecnologie di cattura del carbonio (CCUS) e dismissione di attività, che sono state ritenute di "dubbia credibilità". Le azioni in corso sembrano insufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici.
In generale, la tendenza tra queste major del fossile è quella di allontanarsi sempre più dagli impegni climatici, con pochi segnali concreti di transizione verso energie rinnovabili e piani efficaci di riduzione delle emissioni.
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