Le emissioni globali di gas serra caleranno ma non abbastanza per salvare il clima

Le emissioni globali di gas serra caleranno ma non abbastanza per salvare il clima


Le emissioni globali di gas serra sono destinate a diminuire nei prossimi anni, ma il ritmo previsto non è sufficiente per mettere in sicurezza il clima del pianeta.

In questi giorni l’IPCC ha dato il via alla sua 63ª sessione plenaria, un appuntamento pensato per far avanzare i lavori dedicati ai nuovi rapporti scientifici sul clima.

Secondo una valutazione del Segretariato dell’UNFCCC, gli impegni presentati finora dai vari Governi potrebbero portare a una riduzione delle emissioni mondiali di circa il 10% entro il 2035, prendendo come riferimento il 2019. Una buona notizia, ma purtroppo lontana dal taglio necessario per rallentare in modo significativo il riscaldamento globale e l’intensificarsi di fenomeni meteo estremi.


Diminuzione prevista, ma lontana dagli obiettivi

È la prima volta che l’UNFCCC prevede un calo complessivo delle emissioni, dopo decenni di crescita continua dal 1990. Tuttavia, per rispettare il limite di 1,5°C rispetto all’era pre-industriale, sarebbe richiesto un taglio del 60% entro il 2035: una soglia indicata dalla comunità scientifica come indispensabile per evitare impatti climatici devastanti.


Verso una COP30 decisiva

Il direttore dell’UNFCCC, Simon Stiell, ha riconosciuto che l’umanità sta iniziando a invertire la tendenza, ma a una velocità insufficiente. Ha quindi invitato i Paesi a presentarsi alla COP30 — che si terrà a breve in Brasile — con misure più incisive. La conferenza dovrà, secondo Stiell, mandare un forte segnale politico, accelerare l’attuazione degli impegni dell’Accordo di Parigi e rendere più visibile l’impatto positivo delle politiche climatiche sulla vita delle persone.

Il rapporto diffuso dall’UNFCCC resta però parziale per varie ragioni: molti Stati non hanno ancora consegnato i propri piani climatici aggiornati e quelli arrivati entro la scadenza di settembre rappresentano solo il 30% delle emissioni mondiali.


Gli impegni dei principali Paesi

Per fornire una fotografia più ampia, il Segretariato ha incluso nella sua analisi anche gli obiettivi non ancora formalizzati, come quello dell’Unione Europea e quello annunciato dagli Stati Uniti nel 2024. Una scelta che rende la valutazione più ottimistica ma meno stabile, anche perché la maggior parte dei Paesi del G20 non ha ancora depositato i piani ufficiali: tra i più solleciti figurano Australia, Canada, Brasile, Giappone, Russia e Regno Unito.

Negli Stati Uniti, l’impegno dichiarato sotto la presidenza di Joe Biden — riduzione delle emissioni di almeno il 61% entro il 2035 rispetto al 2005 — è stato abbandonato da Donald Trump, che ha invece puntato ad aumentare produzione ed esportazione di combustibili fossili, spronando anche gli alleati a comprare più petrolio e gas statunitensi.

La Cina, responsabile di quasi un terzo delle emissioni globali annuali, ha promesso un taglio compreso fra il 7% e il 10% entro il 2035 rispetto a un picco non ancora definito. Non è chiaro quando tale picco verrà raggiunto, ma molti esperti ritengono che Pechino potrebbe impegnarsi di più.


Il punto dei lavori dell’IPCC

Parallelamente, l’IPCC ha inaugurato a Lima la 63ª sessione plenaria, con circa 300 delegati provenienti da governi e organizzazioni internazionali. L’obiettivo è portare avanti le attività del settimo ciclo di valutazione, che si concluderà nel 2029 con il Rapporto di Sintesi AR7.

Le analisi dell’IPCC sono fondamentali per orientare le politiche climatiche globali, poiché forniscono la base scientifica per i negoziati internazionali. I documenti vengono elaborati attraverso un processo rigoroso che garantisce trasparenza e affidabilità.


Come opera il Panel

L’IPCC è articolato in tre gruppi di lavoro:

·       il primo analizza le basi fisiche del cambiamento climatico;

·       il secondo si concentra su impatti, adattamento e vulnerabilità;

·       il terzo valuta le opzioni per ridurre le emissioni.

A questi si aggiunge una Task Force dedicata agli inventari delle emissioni, incaricata di sviluppare le metodologie utilizzate per quantificare gas serra rilasciati e assorbiti.

Nel settimo ciclo, oltre ai rapporti dei tre gruppi di lavoro, verranno aggiornate le linee guida tecniche del 1994 e saranno pubblicati un report speciale su clima e città e due documenti metodologici.

Il ciclo precedente si è concluso nel marzo 2023 con il Rapporto di Sintesi del Sesto Rapporto di Valutazione, che ha contribuito in modo diretto al primo Global Stocktake presentato alla COP28 di Dubai. Nel 2022 il terzo gruppo aveva inoltre delineato otto possibili traiettorie emissive future.


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