I dazi di Trump, una scossa globale al settore energetico

I dazi di Trump, una scossa globale al settore energetico
I dazi imposti dal presidente Donald Trump, che riguardano principalmente il settore energetico e le tecnologie per la transizione energetica, stanno suscitando forti preoccupazioni a livello globale. L’aumento delle tariffe doganali fino al 54% su prodotti provenienti da paesi come la Cina, ma anche un minimo del 10% su tutte le importazioni americane, sta mettendo sotto pressione il mercato energetico e minacciando di rallentare gli investimenti in energie rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico e le batterie, elementi cruciali per la transizione verso un'energia più pulita.
Questi dazi non colpiscono solo il mercato americano, ma hanno ripercussioni anche sulle catene di approvvigionamento globali. Le aziende energetiche, tra cui giganti come Vistra e GE Vernova, hanno visto un forte calo del valore delle loro azioni, a causa del timore che l’inasprimento delle tariffe possa frenare la crescita economica, riducendo la domanda di energia e aumentando i costi di costruzione degli impianti.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, gli Stati Uniti, pur avendo una capacità di produzione domestica di moduli, dipendono ancora molto dalle importazioni di componenti chiave, come il polisilicio e le celle solari, soprattutto da Paesi del Sud-Est asiatico come Vietnam, Malesia e Thailandia. Con l’imposizione di tariffe elevate, il costo per la produzione e l’installazione di impianti solari potrebbe aumentare significativamente.
Anche il settore eolico sta subendo un duro colpo, con l’aumento dei costi legati a dazi su acciaio e alluminio, materiali fondamentali per la costruzione delle turbine. Le previsioni indicano una frenata nel numero di installazioni di impianti eolici, con un impatto negativo sul futuro sviluppo di questo settore.
Un altro aspetto critico riguarda le batterie al litio, essenziali per l'accumulo energetico e la stabilità della rete elettrica. Le nuove tariffe doganali sulle batterie importate dalla Cina potrebbero compromettere ulteriormente lo sviluppo di sistemi di accumulo energetico, ostacolando la resilienza della rete elettrica.
Le reazioni globali sono varie: la Cina ha imposto dazi sui prodotti americani, mentre l’Unione Europea, il Giappone e l’India stanno considerando contromisure. La situazione potrebbe spingere i Paesi a diversificare le proprie forniture energetiche e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, il che potrebbe indebolire la posizione geopolitica e commerciale americana.
In definitiva, i dazi non solo minacciano di rallentare la transizione energetica, ma potrebbero anche avere effetti più ampi sulla stabilità economica e geopolitica globale, con la possibile riduzione dell’influenza degli Stati Uniti nel mercato energetico mondiale.
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