Energia: l’Italia avanza nella transizione, ma resta lontana dagli obiettivi 2030

Energia: l’Italia avanza nella transizione, ma resta lontana dagli obiettivi 2030
Il percorso dell’Italia verso un sistema energetico più sostenibile sta procedendo, ma il passo è ancora troppo lento. Lo rivela l’Energy Report 2025 redatto dal Politecnico di Milano, che mette in luce un settore in evoluzione, ma non ancora allineato con le previsioni del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC).
Nel corso del 2024, il solare fotovoltaico ha registrato per il secondo anno consecutivo una crescita superiore ai 5 GW di nuova potenza installata, raggiungendo i 6.027 MW — un aumento del 15% rispetto al 2023. Nonostante il buon andamento, emergono segnali di rallentamento, indicando possibili difficoltà nel proseguire con lo stesso slancio.
Anche l’energia eolica mostra segnali di ripresa dopo il calo dello scorso anno, con 612 MW di nuova capacità installata. Tuttavia, questa fonte rinnovabile continua ad avere un ruolo marginale in Italia, soprattutto se confrontata con nazioni come Germania, Spagna e Francia, dove ha un impatto ben più significativo.
Il report segnala inoltre un cambiamento strutturale nel mercato: se da un lato diminuisce il numero totale di impianti realizzati, dall’altro aumenta la loro potenza media. Gli impianti fotovoltaici di almeno 1 MW rappresentano ora oltre il 43% della nuova capacità installata, quasi il doppio rispetto all’anno prima. Questo indica una crescita importante dei progetti su scala industriale e commerciale, favorita anche da un contesto normativo e finanziario più stabile.
L’analisi sottolinea che la redditività degli impianti è fortemente influenzata da fattori tecnici, dimensioni e incentivi. In assenza di meccanismi di supporto, come i sussidi del programma Fer X, la vendita di energia elettrica sul mercato — anche tramite contratti a lungo termine (PPA) — non basta a garantire profitti adeguati.
Nonostante i progressi, il divario rispetto agli obiettivi fissati per il 2030 resta significativo. Sarebbe necessario aumentare la potenza installata del 40% ogni anno rispetto ai ritmi attuali per rispettare le scadenze. Alla fine del 2024, oltre 161 GW di richieste di connessione risultano ancora bloccati, in attesa di autorizzazioni, ostacolati da iter amministrativi lenti e limiti infrastrutturali nella rete elettrica.
Infine, il documento mette in luce come le incertezze normative e il ritorno del dibattito sul nucleare stiano contribuendo a rendere meno chiaro il panorama energetico nazionale. Senza un piano definito per il periodo post-2025 e senza una versione finale del Fer X, il rischio è che venga meno la fiducia degli investitori nel settore.
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