Connessioni energetiche globali: l’Italia al centro della rete europea

Connessioni energetiche globali: l’Italia al centro della rete europea


Con 30 linee elettriche internazionali operative e molte altre programmate da Terna per i prossimi anni, l’Italia sta assumendo un ruolo chiave come hub energetico naturale dell’Europa, contribuendo in modo determinante all’integrazione delle fonti rinnovabili.

Oggi la sicurezza dell’energia è diventata sinonimo di stabilità economica, politica e sociale per l’intero continente. Le tensioni geopolitiche, aggravate dai conflitti in corso – in particolare quello in Ucraina – rendono ancora più urgente prevenire nuove crisi, accelerando la transizione verde e potenziando la rete di collegamenti elettrici fra gli Stati membri.

Così come la rete ferroviaria TEN-T collega le capitali dell’Unione, le interconnessioni energetiche rappresentano un’infrastruttura indispensabile per contenere i costi dell’elettricità e assicurare la continuità delle forniture. Non sorprende quindi che nell’ottobre 2024 dodici Paesi europei, Italia compresa, abbiano presentato alla Commissione un documento congiunto per chiedere un ampliamento dei collegamenti elettrici transfrontalieri. Il testo, firmato dai ministri dell’Energia, evidenzia come «cooperazione e interconnessione siano fondamentali per abbassare i prezzi, facilitare la transizione energetica, rendere più efficiente il mercato interno e accelerare la decarbonizzazione».

Per l’Italia, come per il resto d’Europa, disporre di numerosi punti di scambio significa poter importare elettricità quando il costo interno cresce o la produzione non è sufficiente, beneficiando dell’energia più economica disponibile nei Paesi confinanti. Allo stesso tempo, la possibilità di esportare aiuta a stabilizzare i prezzi e a evitare sovraccarichi della rete. Una caratteristica particolarmente importante in un contesto in cui le rinnovabili, come solare ed eolico, crescono rapidamente ma sono soggette a forte variabilità.


L’Italia come crocevia energetico euro-mediterraneo

Contrariamente alla percezione comune di una rete nazionale chiusa, il sistema elettrico italiano è pienamente integrato in un ampio network europeo. Questo risultato è frutto della posizione geografica del Paese e della strategia adottata da Terna, riconosciuta oggi tra i principali operatori di rete del continente per affidabilità, innovazione e contributo alla transizione ecologica.

L’Italia dispone attualmente di 30 collegamenti con Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Grecia, Malta e Montenegro. Nel Piano di Sviluppo 2025 Terna ha previsto interventi che incrementeranno del 40% la capacità di scambio con l’estero, migliorando efficienza e sostenibilità del sistema.

La strategia dell’operatore si concentra sul rafforzamento della stabilità della rete e sull’aumento delle interconnessioni internazionali, favorendo un mercato sempre più integrato e una gestione flessibile delle risorse energetiche.


Rinnovabili e gestione dinamica della rete

La crescente presenza di energia pulita modifica radicalmente l’assetto elettrico europeo. Nei primi nove mesi del 2025 la potenza rinnovabile installata in Italia ha superato gli 80 GW, una soglia significativa che rende però più complessa la pianificazione dei flussi di elettricità, vista l’intermittenza delle fonti verdi.

In questo scenario, l’interconnessione diventa uno strumento imprescindibile:

·       quando sole e vento non bastano, l’Italia può attingere alle reti vicine;

·       quando la produzione eccede, può esportare evitando sprechi e stabilizzando i prezzi.

Ogni linea HVDC, sia aerea, interrata o sottomarina, accresce la resilienza dell’intero sistema europeo, rendendolo capace di assorbire variazioni improvvise sia nella domanda che nell’offerta.


Le principali dorsali elettriche europee

L’Europa è già attraversata da “autostrade” dell’energia che collegano Paesi diversi e favoriscono un’integrazione non solo tecnica, ma anche economica e politica. Terna ha un ruolo importante in questo processo.

Tra i progetti più rilevanti:

·       nuove linee tra Italia e Francia, tra cui un moderno collegamento HVDC che attraversa le Alpi;

·       l’interconnessione attiva dal 2023 con l’Austria, un cavo interrato da 220 kV che potenzia i flussi tra Nord-Est e area alpina;

·       opere in corso come ELMED, che unirà Italia e Tunisia scambiando energia solare dal Nord Africa, il raddoppio del collegamento con la Grecia e nuovi assi con i Balcani.

Queste infrastrutture rafforzano il ruolo dell’Italia come ponte energetico nel Mediterraneo, con capacità di scambio verso Europa centrale, Sud-Est Europa e Nord Africa.


Verso una grande Supergrid europea

Il sistema italiano fa parte della visione coordinata da ENTSO-E, che riunisce 40 operatori di trasmissione responsabili di oltre 300.000 km di linee. L’obiettivo è creare una rete interconnessa in grado di garantire sicurezza, efficienza e integrazione del mercato, condividendo risorse e favorendo l’espansione delle rinnovabili.

Il market coupling – l’integrazione dei mercati elettrici avviata in Europa nel 2015 – è uno dei cardini di questo processo. Collegamenti come il North Sea Link (Norvegia-Regno Unito), il Viking Link (Regno Unito-Danimarca) e il COBRA cable (Paesi Bassi-Danimarca), insieme ai progetti di Terna, costruiscono le basi di una futura “Supergrid” continentale.

A livello globale, si delinea un sistema capace di unire l’Europa al Nord Africa e, in prospettiva, al Medio Oriente: un circuito che potrebbe trasportare energia solare dai deserti eolica dal Mare del Nord, bilanciando i consumi stagionali su vasta scala. L’Italia, con i suoi numerosi cavi sottomarini e la posizione strategica, è destinata a svolgere un ruolo di primo piano.

Nel Piano di Sviluppo 2025-2034, Terna prevede oltre 23 miliardi di euro di investimenti per potenziare le infrastrutture, aumentare la capacità di scambio e ridurre le emissioni, contribuendo a rendere la rete italiana sempre più interoperabile con quelle europee.

Un nodo strategico dell’Europa dell’energia

L’Italia non è un semplice tratto della rete elettrica europea, ma un vero crocevia che unisce il Nord al Sud del continente e collega l’Europa al Mediterraneo. Le interconnessioni rappresentano l’ossatura di questa strategia: strutture che non solo sostengono la crescita economica e la sicurezza energetica, ma rafforzano anche i legami culturali e la visione condivisa di uno sviluppo sostenibile.


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