Caldaie alimentate a gas: dal 2026 cambiano le verifiche, stop ai controlli domestici
Caldaie alimentate a gas: dal 2026 cambiano le verifiche, stop ai controlli domestici
Dal 2026 potrebbe entrare in vigore una nuova modalità di controllo per le caldaie a gas, che non prevede più ispezioni dirette all’interno delle abitazioni. Al loro posto verrebbero introdotte verifiche amministrative effettuate a distanza.
Secondo quanto emerge dalla proposta di decreto elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il sistema attuale di accertamento sarebbe profondamente rivisto. L’obiettivo è semplificare le procedure di monitoraggio delle emissioni e dell’efficienza degli impianti termici, limitando i sopralluoghi solo ai casi ritenuti necessari.
La riforma riguarderebbe gli impianti con potenza inferiore ai 70 kW, presenti non solo nelle abitazioni private ma anche in uffici e piccoli complessi immobiliari. Per queste caldaie non sarebbe più richiesto il controllo in presenza da parte dei tecnici incaricati.
Con il nuovo impianto normativo potrebbe essere superato anche il cosiddetto “bollino blu”, il documento che oggi certifica la regolarità, la sicurezza e il rendimento energetico della caldaia a seguito delle ispezioni.
Le verifiche verrebbero effettuate tramite l’analisi dei dati contenuti nei catasti regionali degli impianti termici, consentendo agli enti competenti di controllare la conformità degli apparecchi senza accedere fisicamente agli edifici. La normativa prevede controlli sull’efficienza energetica con cadenza ogni quattro anni, lasciando però alle Regioni la facoltà di stabilire intervalli diversi, purché supportati da adeguate motivazioni di carattere tecnico e scientifico.
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