Autoconsumo a distanza: una nuova grande opportunità per il fotovoltaico italiano

Autoconsumo a distanza: una nuova grande opportunità per il fotovoltaico italiano


L’attuazione della direttiva europea 944/2019, aggiornata con le sue successive modifiche, introduce un’importante innovazione: lo scorporo in bolletta dell’energia prodotta e consumata all’interno della stessa zona di mercato. Per le PMI non saranno previsti limiti di potenza, mentre le grandi aziende potranno installare impianti fino a 6 MW. La piena applicazione del nuovo sistema è prevista entro la metà del 2026.


Una rivoluzione per imprese e operatori del solare

In Parlamento è in fase di valutazione il decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2024/1711, con cui vengono aggiornate le norme di riferimento del mercato elettrico europeo. Il provvedimento apre a un modello di autoconsumo non più vincolato alla stessa cabina primaria, purché produttore e utilizzatore rientrino nella medesima zona di mercato.

Lo schema di decreto, definito come modalità “extra-loco” di condivisione dell’energia, è stato presentato alle Camere il 10 ottobre.


Benefici per chi produce e consuma energia

La novità più rilevante è la possibilità di non pagare la componente energia in bolletta per l’elettricità prodotta da un impianto fotovoltaico e consumata simultaneamente a distanza. A rimanere in bolletta saranno solo oneri di sistema, imposte e costi di ammortamento dell’impianto.

Secondo Emilio Sani, avvocato ed esponente di Italia Solare, questa misura rappresenta una prova concreta del ruolo delle rinnovabili nel contenimento dei costi energetici.

Il percorso normativo prevede l’approvazione del decreto entro circa due mesi; seguiranno altri quattro o cinque mesi per le delibere regolatorie dell'Arera. L’obiettivo è arrivare alla piena operatività entro luglio 2026.


Un potenziale enorme grazie alle zone di mercato

L’Italia è suddivisa in sette zone di mercato (Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Calabria, Sicilia, Sardegna), all’interno delle quali l’energia si scambia liberamente secondo un prezzo zonale.

La possibilità di autoconsumare energia a distanza all’interno della stessa area apre scenari importanti: molte aziende energivore, già limitate nella possibilità di installare nuovi impianti, potranno ora sfruttare aree remote per produrre elettricità destinata ai propri consumi.

Un esempio pratico arriva dal settore alberghiero: strutture situate nei centri urbani – come quelle di Napoli – hanno consumi elevati ma tetti poco sfruttabili. Come spiega Giuseppe Esposito, direttore tecnico di 3E, molti albergatori potranno utilizzare capannoni situati in altre aree della città per installare impianti fotovoltaici e abbattere la quota energia in bolletta.


Nuove prospettive per il fotovoltaico residenziale

Durante l’evento “Solar Building” di Italia Solare, sono state illustrate altre possibili leve di sviluppo:

·       l’evoluzione del Conto Termico 3.0, che favorirebbe la sostituzione degli impianti obsoleti con pompe di calore integrate al fotovoltaico;

·       l’applicazione della direttiva EPBD (“Case Green”), che impone standard energetici più elevati.

A partire dal 1° gennaio 2028, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero e predisposti per ospitare impianti solari. Inoltre, gli edifici non residenziali oltre i 2.000–2.500 m² dovranno integrare sistemi FV in caso di interventi rilevanti.

Per sostenere gli investimenti necessari, Italia Solare propone la creazione di un fondo di garanzia nazionale, strutturato come fondo rotativo per coprire le prime perdite dei finanziamenti bancari. Il progetto, che coinvolgerebbe ESCo e Comunità Energetiche come soggetti attuatori, partirà dopo il recepimento della direttiva.


Installazioni FV: trend in rallentamento

Nonostante l'importanza crescente del fotovoltaico nel sistema elettrico, in Italia si registra un calo delle nuove connessioni.

Secondo dati di Italia Solare basati su Terna, nei primi nove mesi del 2025 sono stati attivati 161.962 nuovi impianti, per 4.078 MW di potenza complessiva: un calo del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il settore residenziale (<20 kW) segna la flessione più marcata: –27% in potenza e –30% nel numero di impianti.

Al 30 settembre 2025 risultano in esercizio 2.040.850 impianti, per un totale di 41.154 MW, in aumento rispetto al 2024 ma con un ritmo più lento rispetto al biennio precedente.

Secondo Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, il fotovoltaico è ormai un elemento strutturale del sistema energetico nazionale, ma il mercato sta vivendo una fase di frenata. Una nuova spinta potrebbe arrivare dal decreto Fer X, che dovrebbe stimolare in particolare il segmento utility scale.


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